La Guerra Fredda sta giungendo al tramonto, le oscure e potenti forze del Capitalismo avanzano trionfanti su tutta la Terra.
L’ultima speranza del Socialismo è riportare in vita il suo più grande eroe in un indistruttibile corpo d’acciaio per dare vita a MeCha Guevara, el Guerrillero Biónico.
Solo lui può ribaltare le sorti della storia e impedire l’avverarsi di un futuro totalmente consumista in cui la sua stessa eredità è un marchio registrato.
Sul suo cammino lo attendono nemici temibili, coraggiosi alleati e un mistero impenetrabile… Hasta la Victoria!
La casa editrice italiana ManFont pubblica l’opera d’esordio di Andrea Tridico, nelle duplici vesti di autore e disegnatore: MeCha Guevara.
Una graphic novel che parte dalla rivisitazione in chiave ironica del personaggio storico per portarci in realtà davanti a una storia più complessa del solo umorismo.
Impossibile non notare come l’autore condanni la deriva che la figura storica del “Che” ha intrapreso con il passare delle generazioni, trasformandosi da leader che ispira i popoli a brand da utilizzare su magliette e gadget.
L’ironia dietro a un mondo che vede questi oggetti prodotti in serie da persone che incarnano il lato dell’umanità che Guevara voleva difendere e indossate spesso da quello che invece rappresentava per lui il nemico da combattere.
Ovviamente come il titolo stesso ci suggerisce MeCha Guevara è lontano dal realismo più puro, ma sceglie di sfruttare le libertà date dal mondo del fumetto per trasportarci nel mondo dei classici fumetti di stampo super-eroistico, mettendo in scena anche dei viaggi del tempo, con lo scopo di salvare il mondo.
Ecco quindi che Tridico si diverte a parodiare e inserire elementi della storia reale ibridati al mondo dei super-eroi, con personaggi come Stalin, Ronald Reagan o Margaret Thatcher che si affrontano in quello che sembra essere uno scontro fra Justice League e Avengers.
MeCha Guevara traspone lo scontro ideologico in un linguaggio diverso, quello del fumetto americano, ne altera la struttura solamente a livello visivo, lasciando il lettore libero di capire e vedere lo strato narrativo più complesso, nascosto dietro le tavole ben realizzate.
Un fumetto che forse esagera con i riferimenti e le citazioni, ma che intrattiene in maniera intelligente il lettore, una lettura che scorre fluida e ben scritta, sicuramente un buonissimo esordio per l’autore.
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