Oggi sull’isola di ComixIsland.it si torna a parlare di uno dei team creativi più amati del mondo comics USA contemporaneo, quello formato da Jeff Lemire e dal nostrano Andrea Sorrentino ( anche se sarebbe ancora meglio definirlo trio e comprendere il colorista Dave Stewart)
Il duo ha infatti annunciato qualche tempo fa, dopo la fine del loro percorso su Gideon Falls, la nascita di un nuovo universo narrativo a tinte horror:Il Mito del Frutteto di Ossa, un ambizioso progetto popolato da storie autoconclusive e collegate tra loro che in parte sono state già annunciate e che stanno uscendo regolarmente negli USA per Image
In Italia il progetto è in mano a BAO, che ci ha offerto un primo assaggio di questo mondo durante il FCBD di quest’anno (con un albetto unico e che contiene una storia che non verrà più pubblicata altrove) e ora ci porta finalmente a fare i primi passi in questo mondo con la graphic novel Il Passaggio .
Quando un geologo raggiunge un faro sperduto per indagare su strani fenomeni, scopre un’infinita voragine nelle rocce. Ma cosa si nasconde all’interno? E come riuscirà a sfuggire alla sua attrazione?
Jeff Lemire negli anni si è dimostrato, e continua a dimostrarsi, un autore alquanto poliedrico e in grado allo stesso tempo di piegarsi e di piegare le regole del genere di cui vuole parlare. Nel centinaio di pagine che compongono Il passaggio, l’autore si approccia all’orrore più primordiale, quello dell’ignoto, costruendo una storia dal ritmo praticamente perfetto per un film cinematografico targato A24, uno slow burning dall’incedere lento, dove il ritmo serve a creare domande e perdersi nelle tavole, per cercare un senso e per assaporare la tensione. La storia è autoconclusiva, ma è chiaro che Jeff stia costruendo qualcosa di molto più grosso e oscuro all’interno di queste pagine, che stia introducendoci in un mondo più grande e ancora tutto da rivelare con le altre storie che comporranno Il Mito del Frutteto di Ossa
Possiamo però anche dire che nonostante l’incedere lento si rivela forse eccessivamente breve, costruendo tanto e finendo poi per chiudere la trama in maniera rapida e potenzialmente senza una vera soluzione a chiudere il cerchio, una cosa che possiamo già immaginare potrebbe far arrabbiare più di un lettore, che avrebbe voluto avere un finale almeno più completo e comprensibile per la storia.
Esattamente come spesso capita al cinema, a dare consistenza a tutto ci pensa la parte grafica. Sorrentino è la colonna portante di un volume molto giocato sulle atmosfere, dove sono le sue tavole a suggerirci il rumore del mare al momento giusto, così come il dinamismo di una caduta o l’orrore di un incubo notturno. Andrea anche questa volta è in grande spolvero e da solo vale il prezzo di una storia un po’ troppo leggerina a parere nostro.
Il Mito del Frutteto di Ossa è un universo narrativo che continua ad ispirarci moltissimo, nonostante una partenza qualche punto sotto le aspettative, non vediamo l’ora di vedere cosa ci aspetta nella prossima storia.