Folklords: il fantasy atipico di Matt Kindt e Matt Smith

Dopo Li troviamo solo quando sono morti e Seven Secrets torniamo a parlare della sinergia tra Boom! Studios e la casa editrice italiana Edizioni BD con Folklords di Matt Kindt e Matt Smith.

In un mondo di magia e mostri, Ansel è un outsider perseguitato da visioni di cravatte ben stirate e tecnologia. Ansel decide così di andare alla ricerca di un popolo misterioso e sconosciuto ormai entrato nella leggenda, i Folklord, sperando che loro possano spiegare le sue visioni… ma cercare i Folklord è espressamente vietato e addirittura punibile con la morte! Cosa rischierà di scoprire Ansel sul mondo fiabesco al quale non è mai davvero appartenuto?

Come lascia intuire facilmente questa sinossi Matt Kindt costruisce in questa miniserie una classica storia d’avventura a tinte fantasy, divertendosi a giocare con gli stilemi del genere per creare qualcosa di nuovo e di diverso.

Quella che sembra la classica storia dell’eroe fantastico che parte dal villaggio in cerca della sua missione si rivelerà qualcosa di diverso e di metanarrativo strada facendo, arrivando a giocarsi un piacevole plot twist e catturando il lettore all’interno di questo mondo che allo stesso tempo ci è strano, ma familiare. Questa strana dissonanza continua all’interno delle pagine di Folklords è stato l’elemento che ci ha maggiormente coinvolti, incuriosendoci e lasciandoci la voglia di saperne di più su questo mondo.

Matt Smith al disegno e Chris O’Halloran al colore fanno un buonissimo lavoro, la scelta di uno stile cartoonesco nel tratto e nel colore risulta perfetta per questa storia dai contorni fantastici, aumentando il senso di solidità del lavoro di Kindt.

Non possiamo però negare che Folklords conclude la sua corsa lasciandoci in sospeso, con tante domande nella testa e la sensazione che manchi qualcosa. La speranza è che l’autore decida prima o poi di tornare a esplorare questo mondo e i risvolti della rivelazione finale, ma per ora, considerando questa miniserie del 2019 come conclusa il nostro giudizio non può essere totalmente positivo.