PTSD, il Post Traumatic Stress Disorder , è ormai noto a tutti gli amanti dei film di guerra, quella sindrome classica che colpisce i veterani o i reduci da una guerra, che tornano dal fronte e che non riescono più a re-inserirsi all’interno della società, se non con estrema fatica e con l’aiuto degli altri.
Ecco, proprio questo è il tema del fumetto edito da Edizioni BD e realizzato da G. Singelin
In un futuro molto vicino al nostro presente, Jun torna a casa dopo aver servito il suo paese in una guerra impopolare. Isolata e malvista nella sua stessa città, segnata nel corpo e nella mente, il suo unico desiderio è sprofondare nell’oblio che solo le pillole sanno regalarle. La gentilezza di una sconosciuta e la crudeltà delle gang locali, però, la spingeranno a tornare a vivere e a combattere per qualcosa.
Il disturbo è al centro della trama di questo graphic novel che alterna presente e passato, mostrandoci come per Jun le sparatorie continuano a essere all’ordine del giorno anche oggi che è tornata a casa, creando una continuità di guerre e combattimenti per la protagonista, che si ritrova a dover essere sempre sull’attenti e diffidente dal resto del mondo.
Una storia ambientata in una città dall’aspetto orientaleggiante, affollatissima e ricca di attività piccole e grandi, contornata da canali navigati da diverse imbarcazioni che trasportano merci e città, che in qualche modo possono ricordare il Vietnam visto in Da 5 Blood
La protagonista tra queste vie è persa, emarginata tra gli emarginati, al punto che si rifiuta di unirsi agli altri veterani come lei . Vive una vita di stenti all’interno di un mondo che li ignora, costretta a rubare o frugare nella spazzatura con l’unico desiderio di procurarsi gli antidolorifici per lenire il dolore del suo trauma. Le pastiglie però sono un bene prezioso che le Gang criminali usano per spremere a Jun e gli altri veterani ogni singolo soldo che hanno.
Grazie all’aiuto di Leona (e di suo figlio Bao), dell’anziano Grey e del cane Red la veterana proverà a cercare un modo per non cadere nel decadimento totale e reagire, cercando un nuovo scopo per reagire e combattere per vivere
Singelin nel suo PTSD si immerge nel mondo del Disturbo post traumatico e ci mostra come sia difficile affrontare questo calvario da soli e senza aiuto, anche per una donna forte come Jun.
Interessante soprattutto la scelta estetica, il volume infatti ha un tratto cartoonesco e tenero con i suoi colore pastello, uno stile degno di un anime che si scontra inesorabilmente con la natura estremamente violenta del contenuto delle pagine, ma che allo stesso tempo caratterizza in maniera unica questa storia con le sue bellissime tavole ricche di dettagli.
Si tratta di un’opera ben realizzata e matura, in grado di coinvolgere il lettore e fargli provare empatia verso i suoi personaggi, attirando l’attenzione verso un problema attuale, che spesso viene ignorato.
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