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Mindbender: la necessità di comprenderci realmente

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Chi siamo noi, qual è il vero scopo della nostra vita?
Per quale motivo ci troviamo qui?

Sono le classiche domande che ogni uomo o donna nel corso della sua vita si è posto almeno una volta.
Quesiti che possono dare uno spunto di conversazione anc10he con chi non conosciamo bene.

Questa è una storia molto particolare, di un genere che non è sempre facile provare a raccontare: l’horror.
Quello che fa paura ad una persona non è detto che faccia timore ad un altro, il mondo è pieno di cose terribili.
Scegliete dal mazzo, sicuramente troverete quello che fa per voi.

Inizia tutto tranquillamente: un’allegra famiglia americana (padre, madre e figlioletto) sono appena arrivati al Luna Park.
Alex, il nostro protagonista,  classico bambino di 7 anni, non sta nella pelle, deve salire e provare tutte le giostre e mangiare ogni singola schifezza che si trova davanti.
Tutto va alla grande, una felice giornata all’insegna della pace e della serenità familiare, Alex ha perfino ricevuto un palloncino rosso in regalo.
Il giorno perfetto, quello che ogni bambino sogna; quei momenti in cui la mente inizia a fantasticare facendoti camminare a mezzo metro di altezza.
Non facciamo sempre attenzione a dove mettiamo i piedi, potremmo non vedere un ostacolo per terra, potremmo perdere il nostro amato palloncino e vederlo volare via sconsolati.

Qual è la prima reazione di un qualsiasi bambino dopo essere caduto?
Esatto, controllare che nessuno dei suoi amici e compagni lo abbia visto.
Ops, l’amato palloncino è scappato via.
“Niente paura piccolo, papà te ne prenderà subito un altro.”
“Assolutamente no, io voglio solo quello.”
Nell’esatto momento in cui quelle piccole e dolci labbra finiscono di pronunciare quelle 4 parole, il ragazzino viene avvolto da una strana bolla di energia violacea che rade al suolo tutto ciò che è nelle sue immediate vicinanze, persone comprese.
Purtroppo anche i suoi amati genitori.

 

Dopo queste terribili immagini, la storia compie un balzo temporale di ben 17 anni, troviamo il nostro protagonista in stato catatonico intento a guardare fuori da una finestra legato da una camicia di forza.
Com’è finito lì?
Perché molti anni prima fa scatenò quel terribile e immenso potere?
Cosa si cela dietro questo povero ragazzo?
Per saperlo non vi resta che acquistare e leggere questo volume.

 

Mindbender in origine era una serie, pubblicata in 7 albi, targata Scout Comics che, grazie a Leviathan Labs, è finalmente arrivata anche nel nostro paese.
La storia e la sceneggiatura scritte da James Pruett, sono estremamente interessanti e profonde, l’autore riesce a farci percepire l’inquietudine e la dissociazione dalla nostra dimensione di cui il protagonista soffre.
Il ragazzo non sa più chi è, non sa dove si trova.
Con i suoi dialoghi riesce a far porre delle domande anche al lettore che in quel momento empatizza con Alex.
L’unica nota dolente è forse la durata, Prett imbastisce un mondo troppo vasto e complesso per essere risolto in così poche pagine, 168 per l’integrale arrivato in Italia.
Per quanto riguarda la parte grafica, non possiamo far altro che lodare la bravura dell’artista Federico De Luca.
Le sue matite sono straordinarie, la plasticità che dona ai suoi disegni è incredibile, ci restituisce volti a volte grotteschi, forse per confermare che ciò che mostriamo in superficie non necessariamente ci rappresenta.
Spesso gli occhi sono totalmente bianchi, d’altronde gli occhi sono lo specchio dell’anima, non tutti la possiedono, nonostante i sorrisi in superfice.
Il suo stile ricorda per alcuni versi il cinema di Cronenberg, per altri versi evoca invece alcune atmosfere e sensazioni degne del Dottor Strange, riuscendo a trasportare lo spettatore in mondi onirici che sapranno togliervi il fiato.

Non è sempre chiaro chi o cosa siamo in realtà, spesso ci dissociamo dalla realtà proiettandoci in un altro piano astrale per poter scappare da ciò che ci fa paura.
Non riusciremo mai a fuggire definitivamente dalle nostre responsabilità, saranno sempre lì ad aspettarci, pronti a fare i conti con noi.
E’ inutile cercare vendette, le azioni che vorremmo compiere non potranno mai restituirci ciò che ci stato tolto, per caso o dolorosamente.
Ognuno di noi ha una sola anima ma diverse sfaccettature, basta soltanto accettarle.
Non serve essere in due posti contemporaneamente, tutto sarà sempre lì ad aspettarci, proprio come lo abbiamo lasciato.

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