Demon Slayer: Kimetsu no Yaiba infrange un impossibile record di vendite

Non si può negare la popolarità di Demon Slayer: Kimetsu no Yaiba. La serie è una dei più grandi successi in Giappone negli ultimi anni, ma il suo salto di popolarità risale a circa un anno fa. La consacrazione è arrivata con la serie Demon Slayer: Kimetsu no Yaiba e ora il manga ha battuto un record di vendite che molti pensavano impossibile da superare.

Non molto tempo fa, la classifica giapponese Oricon ha condiviso i risultati del manga più venduto. Ed è qui che Demon Slayer è arrivato in testa con le sue vendite in volume, e ha battuto un record che One Piece ha stabilito nel 2011.

Demon Slayer, con le sue 38.191.494 copie vendute, ha infatti battuto il record stabilito da One Piece, che ammonta a 37.996.373. Il record è stato inoltre superato a trentuno settimane dal termine!

Il record di One Piece sembrava impossibile da battere, ma Demon Slayer sta continuando a superare ogni aspettativa. L’interesse attorno alla serie sta crescendo ulteriormente dopo l’annuncio da parte dello studio di animazione Ufotable dell’uscita del primo film animato.

A proposito di Demon Slayer

Demon Slayer – Kimetsu no yaiba (lett. “La spada dell’ammazzademoni”) è un manga scritto e disegnato da Koyoharu Gotōge, e pubblicato sulla rivista Weekly Shōnen Jump di Shūeisha a partire dal 15 febbraio 2016. In occasione del Lucca Comics 2019, Star Comics ha annunciato l’acquisizione dei diritti per la pubblicazione del manga a partire dall’aprile dello stesso anno.

La trama
Giappone, periodo Taisho. Tanjiro è il primogenito di una numerosa famiglia orfana di padre, che vive in un’isolata casa di montagna tra i boschi. Un giorno tornando a casa dopo essere stato al villaggio a vendere il carbone, trova la madre e i fratelli massacrati, ad eccezione della sorella Nezuko, che è stata trasformata in un demone con ancora qualche pensiero ed emozione umana. Tanjiro diventa così un ammazzademoni e inizia il suo viaggio per cercare una cura per far tornare sua sorella di nuovo umana e per impedire che la stessa tragedia accaduta a loro possa accadere ad altri.