Site icon ComixIsland

4 nuvolette con : Lucio Staiano

Il Covid-19 cambierà le nostre vite,ormai sembra un dato di fatto, questa pandemia avrà ripercussioni di diversi ambiti tra cui sicuramente quello dell’editoria a fumetti
Noi di Comixisland.it abbiamo avuto modo di fare uno chiacchierata con Lucio Staiano di Shockdom sull’argomento

Quali pensi saranno gli impatti di questa pandemia sul mercato dell’editoria a fumetti made in Italy? e sul mondo delle fumetterie?

Rispondo considerando due ipotesi:
1) Che la durata di questa crisi arrivi come minimo a luglio, come ormai si prospetta essere
2) Un contesto libero, in cui non esiste la possibilità di aprire linee di credito con le banche (e senza supporti da Stato e/o Europa).

Se avvenissero queste due ipotesi, l’effetto sarebbe devastante. Perdere tre/quattro mesi di incassi, tra cui le fiere, sarebbe letale per molte realtà della filiera del fumetto. La situazione è sempre in equilibrio, anche in situazioni normali, quelle fino a inizio febbraio, per intenderci. A parte i colossi che hanno sicuramente da parte abbastanza liquidità per resistere, il resto rischierebbe di chiudere.

Questo è un discorso che in realtà vale per tutta l’economia italiana. Non ricordo chi è stato, ma qualcuno ha previsto che se questa crisi durasse fino ad autunno inoltrato, potrebbe chiudere l’80% delle aziende italiane. Ed è un calcolo che non mi sorprende se consideriamo che ormai di colossi italiani nel mondo si contano in una o massimo due mani.

Estendendo ancora il concetto, questo discorso non vale solo per il nostro paese. Stiamo vedendo che Francia e USA (per dire i due mercati del fumetto più importanti dopo il Giappone) stanno seguendo l’Italia a ruota come crisi. Per esempio, Diamond ha smesso di distribuire, per il momento.

 

Quali sono le contromisure che shockdom ha in mente per attutire questo impatto ? 

Da una parte stiamo cercando di capire cosa succederà. È nostro dovere non navigare a braccio, ma fare ipotesi anche dure per creare delle visioni nuove. Alla fine, stiamo attraversando un cambiamento e quindi dobbiamo essere in grado non solo di affrontarlo, ma di girarlo a nostro vantaggio. Non è facile, per niente, perché è un cambiamento epocale, non ristretto al fumetto, e perché la parte emotiva e soprattutto personale è importante. Mi spiego meglio: non è una crisi professionale, è una crisi che abbraccia tutti i lati della nostra vita, e in primis quella personale, sé stessi e i propri cari, gli amici, la famiglia, ma anche il tempo libero, tutti aspetti importanti e quindi è una crisi anche psicologica, di identità collettiva. Per cui concentrarsi solo sull’aspetto professionale non è semplice. Ma è il nostro dovere di imprenditori.

Cosa facciamo? Sfruttiamo il digitale, che è l’unico strumento che ci possa aiutare. Sia dalla vendita online dei nostri prodotti, sia nelle relazioni professionali (per fortuna in Shockdom lo smart working era la normalità e quindi non abbiamo avuto nessun problema dalle restrizioni governative, anzi, paradossalmente ora siamo più efficienti), sia nell’utilizzo di strumenti che stavamo solo testando fino ad ora.

Ma sono palliativi. Per adesso nessuno di questi strumenti è pronto a sostituire la filiera fisica.

Senza iniezioni di pura liquidità la crisi sarà terribile. Per questo stiamo parlando con le banche per capire gli strumenti tecnici e le condizioni migliori per aprire linee di credito.

 

Questa situazione di “costrizione” può portare gli editori e i lettori a orientarsi e scoprire maggiormente il mondo delle letture in formato digitale? 

Abbiamo offerto YEP, la nostra piattaforma di lettura digitale, gratuitamente in questo periodo e sta funzionando molto bene. Abbiamo avuto decine di migliaia di utenti in una settimana, tanto da valutare un irrobustimento del server, che però sta reggendo egregiamente. YEP sarà a breve a disposizione anche in inglese. Un giorno YEP tornerà ad essere totalmente a pagamento e vedremo la risposta degli utenti.

Il potenziale del digitale è enorme, ma rischia di diventare come quei talenti sportivi che aspetti esplodano da un momento all’altro, ma arrivano a trent’anni senza grandi successi e ti chiedi come mai.

 

Quali pensi che siano allo stato attuale le limitazioni e le potenzialità di questo tipo di supporto? 

La lettura digitale ancora ha problemi di visualizzazione. Fare il porting di una pagina di fumetto dal cartaceo al display è veramente poco efficace. Anche su un monitor desktop comunque ci sono problemi di lettura. Io spero sempre in uno sviluppo maggiore dei tablet, che però non sta avvenendo.

È vero che molti lettori sono ancora legati al cartaceo, ma il discorso è più complesso. Da una parte, siamo le vecchie generazioni che abbiamo questa relazione con il supporto fisico. Dall’altra le nuove generazioni che ormai hanno lo smartphone in mano 24/7, potrebbero non essere interessati al fumetto come mezzo espressivo.

Personalmente, continuo a crederci e la vedo, oggi come ventitré anni fa quando ho iniziato a fare fumetti digitali, come unica via futura, ma non è così scontato.

Ringraziamo Lucio Staiano per il tempo che è riuscito a dedicarci e come sempre invitiamo i lettori a sostenere quanto più possibile il mondo dell’editoria italiana e le fumetterie in questo momento difficile

Exit mobile version