La storia della figlia di James Joyce, Lucia, che desiderava diventare una ballerina, ma che passò trent’anni della sua vita in un manicomio.
La vita di Lucia viene raccontata attraverso la difficile relazione con il padre (che rifiutava la sua carriera di ballerina), l’intrico bohémien della relazione tra i suoi genitori, il suo amore per Samuel Beckett, l’odio nei confronti di sua madre, infine la pazzia.
Un graphic novel intenso e poetico realizzato dalla coppia Mary e Bryan Talbot. Un volume “biografico”, in cui Mary Talbot riversa un interesse di natura strettamente personale: la sceneggiatrice è infatti la figlia dell’eminente studioso di Joyce, il professor James S. Atherton, un uomo difficile, ossessivo, sempre chiuso nel suo studio, che rievoca inevitabilmente la figura di Joyce e il suo rapporto con la figlia.
Le tavole di Bryan, invece, forniscono alla storia di sua moglie alcuni dei disegni più belli di tutta la sua carriera: bianchi e neri di una Parigi degli anni ’30, seppie per il dopoguerra in Inghilterra, quattro colori per il presente.