Tunué in questa storia giunta in Italia grazie al lavoro certosino di Tunué ci racconta la storia del faro di Ar-Men. un vero e proprio edificio leggendario con la fama di essere “L’Inferno degli Inferni”
All’interno del volume si incrociano storie di presente e di passato, vediamo scorrere fra le tavole realtà e fantasia di persone che hanno legato le loro store a questo scoglio irraggiungibile a nord dell’Île de Sein, vite erose dall’acqua che hanno saputo resistere come le rocce e altre spezzate dalla furia degli elementi.
Lepage ci porta a conoscere la storia dell’ultimo guardiano di Ar-Men, Germain, usando la sua posizione come fulcro per altre narrazioni -non tutte reali- legate a quei luoghi.
Attorniati da una sorta di aura mistica scopriamo la storia della regina di Ys, Dahut, sola contro il malvagio Vinvaleo e quella di Moizez, naufragato e cresciuto a Sein, vittima di superstizioni e vera roccia su cui il faro di Ar-Men andrà a fondarsi. Ma non sono le uniche storie, ci sono anche quella della giovane figlia di Germain, del suo compagno Luis e di un vascello fantasma a fare da cornice a questo racconto.
Spesso il faro ci viene mostrato come un luogo speciale, sospeso nel tempo, dove le strade di passato e presente si fondono e il concetto stesso di tempo viene cristallizzato e scandito solamente dai gesti abituali dei suoi abitanti. Gesti semplici, meccanici, ma che servono come armatura per non far impazzire i guardiani come Germain, e come spinta per porci domande sulla libertà e sul nostro scopo all’interno del mondo
Perchè come dice la nota frase: Nessun uomo è un‘isola e per quanto Germain provi a isolarsi, non può scappare ai suoi fantasmi per sempre.
Ar-Men è un volume assolutamente mozzafiato, pagina dopo pagina ci troveremo davanti a panorami incredibili, in grado di trasmettere al lettore la sensazione di trovarsi proprio nel faro con i protagonisti.
Questo racconto è una storia che per essere apprezzata a pieno necessita del giusto mood, bisogna essere pronti a “dialogare con Ar-Men” e immergersi nelle sue riflessioni , senza questa predisposizione è facile finire divorati dalle onde e vi possiamo assicurare che sarebbe un vero peccato.
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