Oggi torniamo a parlare di una graphic novel per bambini, con il volume che segna il debutto di Christian Galli – Il calore della neve – edito da Tunué nella sua collana Tipitondi.
Avete presente quei classici film d’avventura per bambini? quelli in cui il gruppo di piccoli “incoscienti” si imbarca in una missione piena di pericoli per una causa fra il nobile e lo stolto?
Un grande classico che Galli decide di trasporre su carta, mettendo in scena un incredibile viaggio che vede protagonisti 4 ragazzi e la loro amicizia. Protagonista invisibile è proprio quel sentimento, quella sensazione che scorre pura nei bambini, in grado di far superare ogni ostacolo, ma fragile al punto che sembra pronta a frantumarsi ad ogni passo.
Il racconto ci porta negli anni’90, in un paesino norvegese chiamato Høvag, uno di quelli dove la natura è bella,selvaggia e pericolosa, qui i 4 protagonisti decideranno- fra il gioco e la missione di vita – di partire da casa e incamminarsi nell’ostile e impervio paesaggio, per raggiungere il loro scopo finale: ritrovare il fratello maggiore di uno di loro.
L’avventura ovviamente non sarà facile, anzi sarà ricca di imprevisti e prove che metteranno alla prova la tempra dei 4, facendo vacillare la loro dedizione alla causa, ma sarà anche occasione di crescita per i personaggi. Ci sono tanti buoni sentimenti nella trama di questo racconto, c’è l’amicizia, c’è il legame fra fratelli, c’è la paura da affrontare( in un momento decisamente forte e in contrasto con il resto della storia) e un amore che potrebbe sbocciare, tutto trattato con l’autore con una delicatezza sorprendentemente efficace..
Ottima la scelta di Galli di usare per Il Calore della neve colori pastello, semplici e perfetti per attirare l’occhio del suo target, i bambini, un pubblico che non vuole grossi espedienti grafici, ma pulizia e chiarezza per riuscire a seguire al meglio la vicenda e il suo contenuto.
Il Calore della neve rappresenta un ottima scelta per una lettura dedicata ai bambini,per avvicinarli un po’ al mondo del fumetto o della lettura in generale, e per insegnare a loro che dietro allo strato di paura dell’ignoto potrebbero nascondersi cose meravigliose, che aspettano solo di essere trovate.
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