Tutti almeno una volta avrete sentito parlare del Babau, l’uomo nero, il boogeyman, quello che vive sotto il letto e viene usato nei film per spaventare i bambini e farli obbedire. Come reagireste però scoprendo che queste creature esistono nel mondo reale?
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Il primo volume della serie Babau realizzato dal duo composto da Mathieu Salvia alla scrittura e disegnato da Djet ,ci porta proprio in questo mondo, che arriva da noi in Italia grazie al lavoro della casa editrice Star Comics.
Appassionato lettore, Elliot ama da sempre, in particolare, le storie di mostri e di babau, in particolare: creature che la notte si nascondono nell’ombra, o sotto i letti dei bambini, per spaventarli. Ma Elliot non immagina che i Babau cambieranno la sua vita… Testimone della violenta e sanguinosa morte dei suoi genitori, il bambino scoprirà che i Babau esistono davvero, e che le loro esistenze sono regolate da un codice preciso. Quando uno dei mostri più potenti mai esistiti decide di proteggerlo, Elliot si ritrova in mezzo a una guerra tra mostri, catapultato in un universo tanto terrificante quanto affascinante.
Una storia cupa, che ci introduce a un background all’apparenza folto e complesso, dove il male genera altro male nutrendosene, addensandosi e diventando infine una creatura intelligente, che – almeno in origine – seguiva un non meglio specificato insieme di regole ore in disuso.
Gli antichi Babau si stanno estinguendo per colpa delle nuove leve, spavalde e ribelli, fra i pochi rimasti troviamo Padre Morte, un antico stanco della condotta della propria stessa razza, che si ritroverà a fuggire assieme al suo Incubo ( una sorta di cane\ lupo da guardia) per portare al sicuro il piccolo Elliot.
Interessante, ma non del tutto sfruttata alla perfezione, l’idea di una narrazione in stile flashback, la storia infatti ha come narratore lo stesso bambino ora adulto, tuttavia il punto di vista della trama almeno in questo volume sarà il suo solamente per pochi passaggi.
La sceneggiatura si muove in equilibrio fra la favola dark e uno stile più adatto a lettori adulti, senza trovare equilibrio in nessuno dei due mondi, propendendo più per il secondo, visti anche i piccoli momenti tristi e violenti presenti nelle tavole .
Babau è graficamente ben curato, i disegni di Djet si adattano alla perfezione con lo stile quasi gotico e oscuro, reso ancora più potente dalla scelta cromatica dove regnano neri, rossi e arancioni, un insieme che dona la giusta espressività ad una storia che poggia si le sue radici sul terrore, ma che sembra dare altrettanta importanza al regno dei sentimenti.
La carne sul fuoco è molta, il background è interessante e la trama solida, i dubbi forse solo legati alla durata della storia, solamente due volumi, forse pochi per iniziare, affrontare e concludere una trama di questo tipo.
Non ci rimane che aspettare l’uscita del prossimo volume per scoprire se il Babau riuscirà a spaventarci…in positivo.
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