Nato come light novel dalla penna di Kumo Kagyū , Goblin Slayer diventa dopo pochi mesi un manga disegnato da Kōsuke Kurose, giunto da noi in Italia grazie al lavoro di J-POP Manga.
Una trama che prende molto dal mondo dei classici racconti fantasy, ma solo in apparenza, visto che ci troveremo molto velocemente immersi in una storia dalle tinte oscure e drammatiche.
L’inizio di questo primo alvo ci introduce il promo dei personaggi, una giovane sacerdotessa 15enne, pronta a svolgere la sua prima missione assieme alla Gilda degli Avventurieri, aggregandosi ad un gruppo che come lei appartiene al livello porcellana – il più basso – per una missione sulla carta semplice, uccidere dei goblin. L’inesperienza dei giovani trasformerà la loro facile avventura in un incubo, da cui solo la giovane sacerdotessa riuscirà ad uscire grazie all’arrivo di un altro avventuriero.
A sopraggiungere è il protagonista, Goblin Slayer, avventuriero di rango argento che si occupa proprio di sterminare queste creature, per vendicarsi di un profondo trauma che lo ha colpito quando era ragazzo, ovviamente i due si ritroveranno ad allearsi.
L’opera di Kōsuke Kurose ha un tratto molto ben rifinito, pulito e nitido, caratterizzato da un alto livello di dettaglio nei paesaggi e nei personaggi. Un abilità che ovviamente da il meglio durante le tavole dove avvengono i combattimenti, qui il mangaka mette in mostra tutto il sua talento in scene complesse e particolareggiate, ma che non risultano – almeno per ora – mai confuse.
Goblin Slayer è un manga dove trovare scene brutali e cruente, ma senza esagerazioni splatter, in questo primo numero il sangue scorrerà infatti solamente nelle giuste quantità, senza eccedere.
I personaggi, soprattutto il protagonista che da il nome all’opera, vengono approfonditi fin da subito, in modo da dare loro un background in grado di portare empatia con il lettore. Il Rango d’argento ha un passato di odio verso i goblin ed è deciso e ossessionato dalla loro eliminazione, anche davanti ad un mondo di suoi pari che ignora volontariamente il problema, un ostinazione che assieme al suo essere – almeno apparentemente- una persona comune dona una certa “umanità reale” alla trama. Sicuramente tutta questa tridimensionalità del personaggio troverà spazio con il proseguire della storia nei prossimi volumi.
Inutile sottolineare come all’interno del mondo di questo manga siano presenti qui e là classici richiami e citazioni più o meno velate al mondo del gioco di ruolo più famoso al mondo, D&D
Certo, almeno dopo la lettura di questo primo volume la storia potrebbe sembrare troppo lineare, con molti archetipi del genere fantasy e un alta dose di violenza senza filtro.
Volendo analizzare nei dettagli la trama, o la spiegazione del perchè i Goblin siano sostanzialmente liberi di razziare in continuazione possiamo trovare la risposta forse un pochino troppo leggera – o fin troppo realistica dipende.
Nonostante questi ultimi piccoli difettucci, Goblin Slayer rimane un ottima scelta per chi cerca materiale “maturo”, ma con una base classica, se questo è il vostro target sicuramente non rimarrete delusi.
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